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| Commenti a JS1 |
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Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, un messaggio di Federico Memola in merito ad alcune incongruenze da noi segnalate nella scheda del n.1 di Jonathan Steele ed a proposito di una osservazione presente nella recensione di quello stesso numero.
Jonathan Steele: la parola all'autore
uBC - Pag.16, i sistemi anti-intrusione colpiscono un bersaglio al primo colpo,
ma i sei colpi successivi non fanno nemmeno un centro.
uBC - Pag.17, Jonathan parla e poi si muove per disattivare i sensori: dovrebbe
essere colpito.
uBC - Pag.24, che bisogno ha Anfitris di usare un batiscafo per andare
sott'acqua?
uBC - Pag.27 e pag.33, i poteri del capitano possono ricostruire il mosaico, ma
non hanno alcuna efficacia nel ricostruire il diario.
uBC - Pag.56, perché Jonathan compie una manovra così azzardata, quando potrebbe
benissimo alzarsi in volo con la sua auto?
uBC - Pag.73, come fanno le nereidi a riprodursi? Queste le precisazioni di Memola, alle quali ribattiamo, senza alcun intento polemico :-) :
Esaurite le osservazioni sulla scheda, Memola ci ha inviato un secondo messaggio, stavolta a proposito della recensione: "Scusate la precisazione, ma a proposito della recensione del n. 1 di Jonathan Steele (e comunque vale per la serie in generale), certamente una fonte di ispirazione sono i telefilm degli anni Sessanta e inizio Settanta (Simon Templar, Agente Speciale, Ufo, Zaffiro e Acciaio, Doctor Who, Attenti a quei due, tanto per citare i primi che mi vengono in mente), ma NON i telefilm degli anni Ottanta, per l'amor del cielo! Quelli assolutamente no!". A dir la verità, nel passaggio "incriminato" (Jonathan Power) l'attenzione era focalizzata soprattutto sul nome: ringraziamo Memola per averci segnalato tutte le sue fonti di ispirazione :-)
Battute a parte, ringraziamo davvero Federico Memola per i suoi simpatici messaggi e invitiamo tutti gli autori che volessero "rispondere" a recensioni e/o schede a fare la stessa cosa.
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Assieme alla precisazione di Memola, pubblichiamo i primi commenti arrivati dai naviganti che hanno votato il primo numero di Jonathan Steele dalla pagina della recensione.
Jonathan Steele: voti e commenti
Il tono della narrazione e' senza dubbio da "albo per ragazzi". chissa' se alla Bonelli eviteranno l'equivalenza "ragazzi=deficenti" che troppo spesso affiorava in La stirpe di Elan e che pare una costante di Brendon (occasionalmente si fa notare su Legs e Nathan Never). Intendo dire, il prodotto di un ragionamento che porta a pubblicare trame che non stanno in piedi e soggetti strabanali NON perche' ogni tanto capita, MA programmandolo e volendolo perche' si ritiene che quello sia il "target". Certo, non e' un albo scritto pensando a un lettore della mia ormai veneranda eta' (30 anni), non e' a me che deve piacere; ma neanche Magic Patrol era un fumetto particolarmente adulto. Eppure era leggero senza essere illogico, insomma divertente.
Ecco, l'impressione leggendo questo
primo episodio di JS, e' che a forza
di pastorizzare e omogeneizzare ogni
cosa, gli autori si siano divertiti ben
poco a realizzarlo.
Una storia tutta azione, quasi un videogoco. Protagonista troppo
scialbo, banale la storia delle sirene (le nereidi) e distinzione manichea
(buono=bello, cattivo=brutto, per giunta non spaventoso). Bellissimi i disegni!
Il problema principale è che non è nulla di particolare, tutto
scontato. La storia è semplice. Peccato perchè ho apprezzato Memola su
Zona X.
Condivido in parte quello detto nella recensione, ma soltanto le
cose negative; ciò che di positivo viene detto non lo accetto, perchè ho
trovato il primo JS estremamente banale ed insipido: Bonelli farebbe
meglio ad inaugurare meno serie, ma di maggiore qualità. Non possiamo continuare così!!
Concordo pienamente con la recensione, anche se per me il voto è
ancora più basso, soprattutto per la sceneggiatura davvero irritante in
alcuni dialoghi. Peccato, un numero uno che prometteva bene ma che mi ha
profondamente deluso.
Certo, come prima puntata è piuttosto
banale, ma si potrebbe accettare se
non JS non avesse un altro difetto, un po' piu'
"astratto": questo eroe è TROPPO eroe,
sembra un James Bond di plastica,
tanto che quando accenna ad un passato
spiacevole, questo non lo rende più
umano, ma solo irresistibilmente fastidioso.
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