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| Dialoghi nella rete |
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Ancora Vincenzo Beretta, che arriva a monopolizzare questo numero di Dialoghi nella rete, con un interessante scambio di battute con Luca Salvadei, circa gli spunti perduti nella cronologia di Martin Mystère e anche qualche anticipazione, apparso sul Newsgroup it.arti.fumetti.bonelli.
Luca Salvadei: "Ci saranno altre storie con i nazirotici (vecchi nazisti arteriosclerotici)? E' una domanda oziosa poiché già tempo fa, anticipando simili quesiti, ci avevi avvisato che "L'ultimo mistero" sarebbe stata anche l'ultima loro avventura. Peccato, però, poiché i misteri del III Reich mi stimolavano parecchio. Non li potremmo ripescare senza tirare in ballo i vecchi gerarchi? Leclerc, nell'albo, parla di almeno dodici tentativi di rinascita del IV Reich, tutti andati a finire male. Tu sei intervenuto in quattro di queste rinascite, le altre otto le ha intralciate il Fato o qualche suo sicario. Ma le armi finali che questi otto nazirotici non hanno fatto in tempo ad attivare esistono ancora. Il mercenario parla, ad esempio, del Martello di Thor e del Gigante Dormiente dell'Himalaya. Che fine hanno fatto? Le ha recuperate Altrove? Giacciono ancora "addormentate" in attesa di essere attivate? Sono state attivate, ma sono armi i cui risultati si possono notare solo dopo lunghi anni?" Bene, ora sappiamo che il Ymir e' una delle otto imprese mancanti e possiamo presumere che il Gigante Dormiente dell'Himalaya sia un'altra astronave. Ma volevo aprofittare della presenza di Vincenzo per sapere se sugli albi vedremo mai la conclusione di alcuni avvenimenti mai pienamente raccontati.
Vincenzo Beretta:
LS:
VB:
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VB:
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LS:
VB:
Le ragioni di questa scelta sono meramente stilistiche. Come forse
saprai, in molti casi la magia non e' altro che 1)o l'applicazione di
una tecnologia troppo avanzata perche' la si possa comprendere, o 2)
l'applicazione di una scienza completamente sconosciuta. Entrambe queste
definizioni rientrano a diritto nella cosmologia di Nathan Never, ma,
per qualche ragione che nessuno di noi in redazione ha mai capito, ogni
volta che esse vengono codificate come "magia", ai lettori la cosa non
piace (per altra qualche ragione altrettanto strana, lo stesso non
avviene con i poteri mentali, sebbene in alcuni casi la linea di confine
tra le due cose e' molto labile). Cosi' nell'albo ci saranno "molte
tecnologie troppo avanzate per essere comprese" e molte "applicazioni di
scienze sconosciute", ma nessuna magia. ^_____^
LS:
VB:
LS:
VB:
Posso dirti che Kut Humi e' vivo e vegeto e che tornera' (* FORSE *) nell'incontro tra Martin Mystere e Nathan
Never, o quanto meno Martin ne parlera'. Diciamo che nel soggetto c'e',
ma essendo ora appena a pagina 60 di una sceneggiatura di 190 non so
ancora se ci sara' una vera e propria scena con lui o se Martin
semplicemente ne' parlera' e se quindi il saggio Maestro si limitera' ad
apparire in qualche vignetta di flashback.
Mr. Jinx.... C'e' ancora, ma in un posto che non ti aspetteresti mai (no, non Altrove)...
LS:
VB:
E posso aggiungerti altre due personagge:
Come trivia (e penso che l'Alfredo non me ne vorra' se rivelo la cosa)
talvolta lo stesso Castelli salta fuori con espressioni tipo "Ah!
Cavolo, ma e' vero che c'era quella vicenda (o quel personaggio) in
sospeso!! Chi se lo ricordava!!" Penso che sia normale quando sei
intorno al numero 200. ^___^
Un altra cosa curiosa e' la differenza di "sensibilita'" che talvolta io
e Alfredo abbiamo per lo stesso personaggio. Per esempio, quando gli
dissi che volevo fare una storia su Nadia, la telepate russa, mi chese
come mai avessi scelto un personaggio "cosi' insignificante"... Cavolo,
a me Nadia piaceva e piace tutt'ora tantissimo!! Com'e' possibile che
Alfredo che ne e' stato il creatore e l'"interprete" nella storia in cui
e' apparsa e grazia alla quale me ne sono innamorato la pensi cosi'
diversamente da me? Mysteri della creativita'... :-)
LS:
VB:
Esiste pero' un cross-over tra MM e MP scritto da me e disegnato da
Alessandrini (36 pagine scritte, 20 disegnate) che per il momento e'
fermo. Incrocia le dita! ^___^.
LS: E' vero? E quali sono i punti deboli che sono stati trovati alla storia? E, piu' o meno, quali sono i tuoi interventi e quali quelli di Castelli? E sopratutto scusami se queste domande ti sono gia' state fatte, ma giro da poco in rete.
VB:
Ricevute queste indicazioni, mi misi quindi al computer e
completai l'albo in circa dieci giorni seguendole per filo e per segno.
Non ho il terzo mysterone qui con me, ora, ma tieni conto che io ho
scritto dal punto in cui Adam attacca il palazzo del cattivo fino alla
fine, senza saltare alcuna pagina.
Quando l'albone usci', esso suscito' reazioni estremamente contrastanti.
Senza tornare su discussioni fatte molte volte, diciamo che a molti non
piacque. I due punti piu' criticati furono lo stile troppo
"supereroistico" dei disegni e della trama e, soprattutto, la percezione
di uno scioccante "tradimento" di quelli che erano i valori piu' sacri
della tradizione mysteriosa (soprattutto per quello che accade alla fine
dell'albo).
A questo punto e' cosi' accaduto il divertente equivoco: dal momento che
il volumone di fatto aveva due anime (una prima parte "innovatrice" e
una seconda "tradizionale") ed era firmato da Castelli & Beretta, quasi
tutti hanno presupposto che la prima fosse naturalmente dell'irruente e
"zonaicsoso" sottoscritto, mentre la seconda fosse naturalmente
scaturita dalla conservatrice penna di "papa'" Castelli. In particolare,
credo che pochi si sarebbero potuti aspettare che una "Storia Magna
degli Uomini in Nero" disegnata da Alessandrini potesse essere stata
scritta da chiunque che non fosse Castelli. In realta', come ti ho
detto, quella parte l'avevo scritta io, insieme a tutta la parte finale
con il BVZM in scena, mentre Castelli era stato l'ideatore e
realizzatore della prima, "zonaicsosa", "fantascientifica" e
"supereroistica" parte.
Cosi', il risultato fu che molte recensioni vennero basate su questo
equivoco, con risultati oltremodo divertenti (ricordo in particolare un
"Hm! Hm! Quand'e' che questi sceneggiatori "zonaicsari" impareranno a
starsene sulla loro testata e lasceranno lavorare un Castelli che,
quando interviene con la sua bravura, riesce a riequilibrare perfino
ignobili "sperimentazioni" come questa che con il vero MM non hanno
nulla a che fare, eh, oh.." - recensione che fotocopiai in formato
gigante e che incollai sulla parete davanti alla scrivania di Castelli,
eh eh!!!!)
Per quanto riguarda il secondo punto, ovvero il "tradimento" della
filosofia mysteriana, io non sono assolutamente d'accordo. Anzi,
personalmente credo che Martin sia uscito da questa avventura con una
maturita' molto maggiore, o quantomeno una migliore comprensione del
*perche'* i primi uomini in nero agirono come agirono. Una comprensione
di come non solo la tua personalita', ma anche il mondo in cui vivi e le
esperienze che ti formano, alla fine contribuiscono a darti un idea di
cio' che e' giusto e cio' che e' sbagliato che non necessariamente e'
uguale per tutti.
Korg e Adam sono cresciuti in un mondo molto diverso
da quello di Martin, hanno avuto esperienze diverse e hanno visto e
vissuto cose che Martin non ha mai incontrato, e cio' ha fatto di loro
persone con un'ideologia apparentemente agli opposti rispetto a quella
del Detective dell'Impossibile. Cio' non toglie che intimamente essi non
siano "nemici": anzi, sono molto simili, e forse avrebbero potuto essere
dalla stessa parte della barricata se molte cose fossero andate
diversamente. Chi puo' dirlo? Cio' non toglie che Martin, alla fine,
rimanga comunque Martin, un po' piu' maturo ma sempre se' stesso.
Se sei curioso di sapere a quali conclusioni egli e' giunto dopo un anno di
riflessioni da quell'avventura, rileggi pure le pagine finali del quarto
mysterone, che ne sono una continuazione "filosofica" ideale. ^___^
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