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Intervista Capone

La critica, a mio parere
di Ade Capone, autore di Lazarus Ledd

uBC Forum Da come la vedo io, la critica fumettistica, "cartacea" o "elettronica" che sia, ha (non sempre, ma molto spesso) due difetti fondamentali.

Il primo, quello di definire per partito preso cosa valga la pena di leggere e cosa no, indipendentemente dal prodotto in questione. Esistono autori che godono di totale impunità (ed esaltazione) qualunque cosa facciano, altri invece destinati a una condanna predefinita o, ben che vada, a un velo di pietoso silenzio.

Non è, sia chiaro, un discorso personale, ma generale, da me fatto in base alle recensioni che leggo e ho letto in tanti anni di militanza fumettistica, dapprima come semplice appassionato e poi anche come autore ed editore.

L'altro difetto è la mancanza (anche in questo caso, non sempre ma molto spesso) di una breve frase, nei pareri che vengono espressi. La frase è: "A mio parere". Fateci caso.

I giudizi vengono distribuiti, al novanta per cento, come verità assolute e inoppugnabili, oggettive. Indipendentemente dai dati di vendita, poiché il pubblico, si sa, troppo spesso compra o non compra senza capire (cosa?). Certo, la critica che si occupa di altri media (cinema, libri, eccetera), soffre degli stessi difetti, ma qui in campo fumettistico i critici (o sedicenti tali) sono pochi e i difetti hanno un risalto ancora maggiore.

Insomma, personalmente non compro mai un albo perché lo consiglia la critica, nè rinuncio a comprarlo perché qualcuno lo ha stroncato. Lo compro perché mi interessa, e dopo averlo letto decido se continuare a comprarlo oppure no. E', del resto, ciò che fa la stragrande maggioranza del pubblico, diciamo pure il 99%.

> Fare critica sul web

Per il pubblico, la vera "critica" è il passaparola, positivo o negativo che sia. Mi si potrà ribattere che tutto ciò non toglie importanza alla funzione della critica. Sono d'accordo. L'importanza resta, ma più da un punto di vista dell'informazione sul prodotto, che da quello del giudizio.

In questo senso la critica sul web assume ancora magggiore rilevanza, perché tale informazione la può fare in tempo davvero reale. E anche più libero, perché oggi chiunque può permettersi di gestire -anche da solo- un sito web, mentre una fanzine o una rivista cartacee hanno comunque costi tipografici, direttori o capiredattori che possono imporre una linea editoriale, eccetera.

> Newsgroup e mailing list

Certo, il web significa anche un minor filtro, e questo è sia un bene -perché credo nella totale libertà di espressione- che un male, nel senso di cattivo gusto. Basti guardare ai Newsgroup, dove accanto a persone estremamente equilibrate si aggirano personaggi squallidi quanto il loro linguaggio. Ma va bene così: ognuno si definisce per ciò che è.

Per concludere aggiungo che, a mio parere (appunto), non andrebbe mai dimenticata la famosa frase detta da Bono degli U2, frase che dovrebbe far riflettere chi si occupa di critica in senso lato: "Sogno una rivista che recensisca i critici".

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intervento di Paola Barbato
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