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Siamo arrivati alla svolta: niente più Nathan e May, accogliamo Madoc e Janet!
Signori, benvenuti a Sandville!
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E' arrivata finalmente l'ora, inizia la nuova vita di Legs... Vietti ci proietta tre anni dopo la fine della guerra delle colonie, in uno sperduto paesino del Territorio, Sandville, in una squallida roulotte disordinata e vuota. Qui ritroviamo la nostra Legs, ma è una Legs diversa da quella che abbiamo lasciato nella Città Est: questa Legs è conosciuta come Rebecca, in un ritorno al passato tanto odiato, forse perchè il passato più recente è ancora più doloroso. Questa Legs indossa dei futuribili occhiali che la proteggono dal sole, e non sappiamo cosa le sia accaduto durante la guerra per menomarla in questo modo. Ma soprattutto, questa Legs è dura ma opaca, disincantata, incrinata: la guerra e l'abbandono dell'Agenzia Alfa l'hanno segnata profondamente, e la tavola che meglio lo dimostra è quella a pag.28, da cui emergono tutta la solitudine, la mancanza di un futuro e i drammi passati della nostra eroina.
Intorno a questi nuovi elementi, in un mix di personaggi nuovi e già visti (Shandra e Resya erano già apparse in NN 147 e in AA 10) Vietti costruisce le basi per il nuovo mondo di Legs, nel quale Janet si sostuisce in toto a May, Hurley diventa il nemico costante come lo erano le Dame Nere e il Club del Peccato, e Madoc, Nina e Katy la nuova famiglia di Legs, a sostituire Nathan, Rick e Harvey.
In pratica, quindi, questa storia doppia è un trait d'union tra il prima e il dopo, un edificio di cui vediamo le basi ma che ancora non sappiamo quanti piani avrà. E soprattutto, una storia doppia che non dice nulla sui tre anni di buco: Vietti, che sta gestendo in contemporanea anche la lunga saga della guerra su Nathan Never, sa perfettamente cosa succederà ai suoi Agenti, chi morirà e chi sopravviverà, però non lascia trapelare nulla, se non la profonda tristezza di Legs nel ripensare a quel periodo. Immaginiamo che molto presto ci verrà rivelato sia il passato dell'ex Agente Alfa, sia quello di Janet (anche se abbiamo intravisto qualcosa), però per il momento viene tutto posticipato, compreso il necessario chiarimento sentimentale tra le due.
Le premesse sono senza dubbio buone, quindi siamo fiduciosi sul fatto che presto ne sapremo di più, e sarà un più che potrà dirci moltissimo se verrà sfruttato. Legs è ad un bivio cruciale: se il nuovo corso piacerà (e qui sta agli autori l'abilità di costruire qualcosa di valido) forse la testata potrà salvarsi. Se, invece, la nuova vita verrà trattata come la vecchia, con tutti i difetti che spesso abbiamo riscontrato, allora la chiusura arriverà inevitabile. Diamo fiducia agli autori, e aspettiamo i prossimi albi con curiosità e speranza.
Il 104, l'abbiamo già detto, è più intimista, più giocato sulle espressioni e sono poche le scene davvero dinamiche (quella iniziale, e quella della tentata fuga di Janet): Gradin, quindi, si concentra sui visi e su piccoli gesti riuscendo a comunicare di volta in volta le giuste sensazioni. L'unica pecca del suo lavoro è la resa di Janet, assolutamente lontana dalla classica immagine del personaggio. D'altra parte, Janet non è stata mai neppure troppo definita, a parte le sua consueta tenuta da Tomb Raider, e quindi capiamo la difficoltà di Gradin (e Platano poi) nel disegnarla. In parte simile è il discorso sul secondo albo. Antonella Platano ha la parte più dinamica e tecnologica della storia, con scene di combattimento spaziale e ambientazioni molto differenziate tra loro. La nostra disegnatrice è brava nella gestione delle varie situazioni, dinamiche e complesse, e al contrario di Gradin, quel che ci rimette in parte sono i visi: molto, a volte troppo, espressivi (sopracciglia arcuate fino all'estremo, troppe rughe), con Janet, Legs e Hurley che spesso si ritrovano con un "nasone" davvero sproporzionato! Nel complesso, un buon lavoro, con solo alcune imperfezioni da parte di entrambi i disegnatori, che però compensano i loro lievi difetti con una cura ottimale dei loro punti di forza. Nel complesso, Vietti realizza una ricca avventura doppia, nel quale inserisce le sue amate sottotrame, che però non diventano troppe come sta accadendo invece nella saga della guerra. Il risultato è una storia ssolutamente godibile, piena di spunti e di sentimenti alternanti, dalla lacerante malinconia di Legs, al dolore di Janet, alla gioia della nuova vita e alla vitalità dei nuovi comprimari. Le copertine: scontata ma necessaria quella del 104 che presenta i nuovi personaggi in una formazione che sa molto di Charlie's Angels, più espressiva la seconda, specie nella scelta cromatica (di Tartarotti) e nella composizione dinamica (di Atzori).
Vedi anche la scheda della storia.
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