Soggetto/Sceneggiatura:
Guido Nolitta (Sergio Bonelli)
Disegni/Copertina:
Roberto Diso / Gallieno Ferri
SERIE REGOLARE
n.12 "Tango Martinez" - 17pp - 1976.05
n.13 "Rio Negro" - 96pp - 1976.06
n.14 "Ombre nella notte" - 96pp - 1976.07
n.15 "Il tempio dei Maya" - 104pp - 1976.08


TuttoMisterNo
ristampa dal 1990.05 al 1990.08
  
In due parole. .
Mister No organizza per conto del professor Warren una spedizione archeologica
nella foresta amazzonica, alla ricerca di una misteriosa città Maya. Dopo aver sfidato le
avversità della foresta e l'ostilità degli indios scoprono però che il pericolo maggiore è sempre
costituito dalla cupidigia dell'uomo bianco.
  
Perchè è da ricordare
Autentico piccolo capolavoro della premiata coppia Nolitta/Diso,
che compie un'incursione magistrale nel campo dell'avventura classica. Se i disegni di Roberto
Diso stanno rapidamente avvicinandosi ai vertici della sua carriera, è la sceneggiatura di Nolitta
a costituire il punto di forza di questi albi. Pur mantendo come al solito l'attenzione concentrata
su di Mister No, l'autore milanese riesce a delineare perfettamente la personalità di tutti i
personaggi di contorno, tramite dei dialoghi vibranti e senza abbassamenti di tensione, fino a
dare all'avventura un'inaspettata coralità. L'efficacità dei personaggi introdotti è così elevata
che quasi tutti riappariranno in seguito: più volte lo sfortunato barista Paulo Adolfo, e la bella
archeologa Patricia, destinati a diventare dei comprimari quasi abituali, ma anche il cantante
Dana Winter (prossima apparizione nel n.196/198 "Musica, maestro!),
Capitão Vega, rivisto nel n.200 "Mister No 200" e nello speciale n.7 "Avventura
a Manaus", in quest'ultimo caso di nuovo in compagnia della guida indiana Pedro.
La caratterizzazione proposta di Esse-Esse è poi forse la più convincente di tutta la serie, se
con il passare del tempo Otto Kruger diventerà quasi una replica di Mister No, solo un poco meno
in gamba, Nolitta in questo caso gli tratteggia motivazioni e comportamenti del tutto diversi dal
pilota americano, che difatti nei momenti dell'azione lo esorta in continuazione a non uccidere gli
avversari che incontra.
Note e citazioni
- Nella "Posta di Mister No" del n.157 Nolitta scrive che per il nome del Capitão
Antonio Vega si è ispirato a un pilota di Piper, conosciuto nei primi anni sessanta nel famoso
centro Maya di Palenque, che così descrive: "un giovanotto aitante, con stivali, cinturone,
pistola e uno scassatissimo Piper". Si tratta in pratica della versione in carne ed ossa di
Mister No.
- Da pag.68 del n.13 l'imbarcazione di Capitão Vega si trova impigliata nella Tapaia,
una micidiale erba acquatica, meglio conosciuta come "aguapé". Nella rubrica "Manaus
express" di "Tutto Mister No" n.14, Sergio Bonelli confida di aver vissuto
un'esperienza identica, aggressione dei caimani a parte, e di essersi tuffato di persona nelle
torbide acque del Rio Negro per liberare la barca in questione.
- Vista la presenza di Dana Winter si tratta di un'avventura molto musicale: a pag. 93 del
n.12 uno sfortunato chitarrista messicano canta "Cucurucucu Paloma" all'Alvorada,
subito zittito dal pubblico che pretende l'esibizione di Dana, che a sua volta prova ad intonare
a pag.3 del n.13 "My funny Valentine", e a pag.7 su richiesta di Mister No "I
only have eyes for you", prima di essere interrotto dagli avventori delusi. A pag.26 lo
stesso Mister No, illuso da Patricia, intona il suo cavallo di battaglia "When the saints go
marching in". A pag.51 Mister No ritrova Dana sentendolo cantare "Summertime", e il
simpatico artista americano canta ancora sull'imbarcazione che percorre il Rio Negro,
accompagnandosi questa volta alla chitarra, a pag.62 "I had to be you" e da pag.27 del
n.14 "Basin street blues", per poi concludere l'avventura da pag.102 del
n.15 interrompendo il pianista brasiliano che suona un samba, per dedicare nuovamente
"I only have eyes for you" a Patricia e a un Mister No a dire il vero in quel momento per
nulla incline al romanticismo.
- Nolitta aveva già in testa la prima storia dei ricordi di guerra di Mister No,
narrataci in seguito in "Mister No va alla guerra"(51/53), dato che ad Esse-Esse
che si complimenta con lui del suo stile nell'aggredire un avversario, a pag.73 del n.15,
Mister No gli confida che si tratta di uno stile insegnatogli dai giapponesi sulle isole del Pacifico,
e di non aver mai detto di essere stato in aviazione durante la guerra.
- Il n.15 è composto misteriosamente da 8 pagine in più del normale, evidentemente
Nolitta non è riuscito a fermarsi in tempo scrivendo la storia.
Incongruenze
- N. 12 pag.91 la troppa pioggia o la sorpresa costituita dall'identità di Dana Winter,
confondono un po' Mister No che parlando con il cantante americano nomina il suo amico Paulo
Adolfo chiamandolo Alfonso.
- N. 15 pag.47 Mister No stordisce il malfattore Farias inequivocabilmente senza
ucciderlo, anzi sollecitando Esse-Esse a evitare di lasciarsi dietro "Un vero e proprio cimitero".
Peccato che poi a pag.100 al momento della partenza dal villaggio e al ricongiungimento con il battello di
Capitão Vega di Farias non ci sia traccia, che sia stato abbandonato tra gli indios Tukâno?
La frase
- "Bah... nulla..noi proprio nulla...ma in compenso hanno fatto un mucchio di cose altri che
ci assomigliano. Uomini bianchi, intendo dire. Gli hanno regalato cibi avvelenati, gli hanno
somministrato liquori non meno mortali...li hanno cacciati dalle loro terre, perseguitandoli come
cani rabbiosi...non ti pare che questi siano motivi sufficienti per rendere aggressivo anche il
più pacifico degli individui?"
Mister No spiega a Patricia le ragioni dell'attacco dei Macù, p.39, albo n.14
  
Personaggi
Esse-Esse
Mister No
Paulo Adolfo barista e proprietario del night club "Alvorada"
Rowland, Patricia archeologa e professoressa americana dell'Università di Yale
Winter, Dana cantante americano
Antonio avventore dell'Alvorada
Edoardo barista del bar dell'Hotel "Amazonas" (già visto nel n.2)
Arthur[+], Girty[+], Chet[+], Kubrick[+], Neil[+], Farias[+] banda di "tombaroli"
Professor Warren archeologo
Capitão Vega, Antonio proprietario del battello
Pedro guida indio
Padre Almeida, Francisco della missione di Taraquà
Fusiwe capo degli indios Tukâno
Locations
Manaus night club Alvorada, baracca di Mister No
il corso del fiume Rio Negro
il corso del fiume Rio Padaviri
villaggio degli indios Tukâno
Elementi
spedizione archeologica
pericoli della foresta
civiltà dei Maya
condizione degli indios
superstizioni degli indios
tesoro dei Maya
  
Trama
12.
Serata di festa a Manaus per l'inaugurazione del Night club "Alvorada", di proprietà di
Paulo Adolfo, amico di Mister No, soprattutto per la presenza della cantante americana
Dana Winter, che però, nonostante il nome femminile, si rivela essere un uomo...
13.
...immancabile la rissa nel locale, che vede come protagonista uno scatenato Mister No,
che viene ben presto arrestato. La cauzione per il suo rilascio è pagata dall'archeologo
Warren che vuole organizzare una spedizione archeologica sull'alto corso del Rio
Padaviri. Mister No accetta ben volentieri e velocemente organizza una spedizione con
l'imbarcazione di Capitão Antonio Vega, cui prendono parte Esse-Esse, l'indio Pedro,
Dana Winter, riciclatosi portatore dopo l'insuccesso del suo debutto canoro a Manaus, il già
citato professor Warren e la sua assistente, la giovane Patricia Rowland. Il battello
inizia quindi a risalire il corso del Rio Negro, tra la "tapaia" e i caimani...
14.
...finalmente il professor Warren si decide a rivelare lo scopo delle sue ricerche, ossia il
ritrovamento di Tekax, una città Maya perduta incredibilmente nella foresta
amazzonica. La spedizione subisce l'attacco deglio indios Macù in cui Dana viene ferito,
e soltanto grazie all'intervento di un bizzarro missionario, padre Francisco Almeida, si
salva dall'avvelenamento da curaro. Il gruppo riesce finalmente a raggiungere le rovine Maya
all'interno del territorio della tribù Tukâno, il cui capo però si rifiuta di guidare gli
archeologi all'interno della piramide...
15.
...Fusiwe è difatti legato ad una vecchia leggenda che prevede disgrazie per Tukâno se non
riusciranno a evitare la profanazione del tempio Maya. A rompere l'impasse è la presenza di
una banda di malfattori capitanata dal losco Arthur, sulle tracce del professor Warren
già ad Harvard, interessata agli ori e ai gioielli contenuti nella piramide. Arthur e i
suoi accoliti riescono ad aver la meglio sul gruppo di Mister No, rimangono però sepolti dal
crollo dell'antico tempio di culto, probabilmente per il loro utilizzo di esplosivi nella
ricerca del tesoro, o magari per la maledizione del sacerdote Gran Giaguaro paventata da
Fusiwe.
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