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Mister No
n.259 | ||||
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L'ombra del nemico
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( 6 , 5 , 5 ) 3 + 3 | 81% | equiv. 6/7 | |
| Seconda parte ( Scheda Riassuntiva ).La storia inizia nel n.258. | ||||
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Picciotti contro samurai, Cosa Nostra contro la "Legione dei Non-Vivi", la CIA contro Ishikawa,
il killer francese Leon contro il torvo Kerasu, Sonny contro suo padre, il boss Don Salvatore Corsese...
Tradimenti, cospirazioni, tentati omicidi, guerre di malavita, killer al Central Park...
E in mezzo a quest'apocalisse Jerry Drake deve salvare la pelle nel suo scontro finale col capo dei Non-Vivi!
Tra i due (tre, quattro, cinque. .) litiganti, Mister No gode recensione di Paolo Ottolina |
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Soggetto | 6/7 |
| Luigi Mignacco |
Mignacco si gode quel che ha seminato con tanta perizia nella prima parte di questa doppia.
C'era tanta carne fuoco, troppa in effetti perché tutte le sottotrame si chiudessero
nel breve volgere di 94 tavole. Così, anche per non bruciare in
una sola storia filoni che tornereanno comodi nei mesi a venire, Mignacco
centra l'attenzione sull'ambiguo rapporto di odio/rispetto/ammirazione/incompatibilità
tra Jerry Drake, eroe che non è un eroe, e Ishikawa,
cattivo che non poi così cattivo (almeno non secondo i canoni del
classico villain).
Tutto l'incastro (quasi privo di sbavature), che nella prima parte sembrava costituire un di più, un diversivo per allontanare l'attenzione del lettore dal duello fra i due protagonisti, ora si svela per quello era: un meccanismo a orologeria che esplode in 4-pagine-4, quelle del duello, dopo aver eliminato metodicamente tutti gli elementi di rumore. Rumore come sinonimo di disturbo, ovviamente, anche se tutti gli optional della vicenda (la guerra interna ai "Non-vivi", il killer francese Leon, i duetti Frank-Tony, la tassista Angela, etc.) non sono affatto semplici ninnoli, ma diventano la benzina per il motore della storia (Jerry vs. Ishikawa, mi ripeto). E così il motore può convincerci con un suono bello, pieno, epico. Una doppia rombante. I difettucci sono veniali: la CIA ha un ruolo solo fin quando Mr. No non trova un sistema per liberarsene, poi scompare senza traccia (magari una vignettina-ina-ina con Hiden che strapazza i suoi poteva starci...). E la morte di Ishikawa (scusate per la rivelazione, ma che volevate che ci lasciasse le penne il protagonista della serie :-) è la solita non-morte dei cattivoni: incendio, il corpo che non viene ritrovato, l'eroe che lo dà per defunto...Il Giap tornerà, ci scommetto ;-). D'altronde dopo aver creato un personaggio del genere non potevano mica farlo fuori con tanta nonchalance. |
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Sceneggiatura | 5/7 |
| Luigi Mignacco | La narrazione è sicuramente policentrica, costruita non unicamente sul protagonista, ma anzi inframmezzata da molte sequenze senza Mr. No. Tanti personaggi passano sul palco di una New York mostrata nei con i suoi scenari più suggestivi (Statua della Libertà, Ponte di Brooklin e Central Park compresi). Bene Mignacco che fa il marionettista con disinvoltura: nessuno sembra sciatto e psicologicamente insulso, tutti -anche le figure con poche battute come Muri o Sonny Corsese- si elevano dal bozzettismo. Tuttavia non siamo all'optimum perchè la vicenda, perfetta "tecnicamente", suona un po' fredda, come certi filmoni hollywoodiani molto ben confezionati ma nulla di più. Gustosi gli sketch tra Frank Ragusa e Tony. Teso al punto giusto il finale, con una dilatazione dei tempi di attesa alla Sergio Leone. Molto elegante,infine, il lavoro (ed è la cosa migliore dell'albo) su Jerry e Ishikawa: irriducibili avversari eppure incredibilmente simili, come ci viene mostrato con tutta chiarezza a pag. 66, con il loro "simultaneo" racconto zen. Non mi è piaciuto troppo il pistolotto di Jerry a pag. 59-60, col quale tenta di giustificare una certa vena tristarola mostrata nel nuovo corso: è duro, molto duro infilare un sermoncino con 8 battute consecutive, soprattutto quando non si è su Sandman (e quando non si è Gaiman ;-). Se proprio si sentiva l'esigenza di mostrare aspirazioni e velleità di un rinnovato Mister No, meglio era diluirle in più dialoghi. |
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Disegni | 5/7 |
| Roberto Diso |
La nuova faticaccia di Roberto Diso (188
tavole) è terminata e ancora una volta il maestro non ha deluso
i suoi estimatori. Bella, per scelta delle inquadrature e resa dinamica
la sequenza al Central Park. Il finale sembra realizzato affrettatamente,
ma forse è l'effetto dei molti tratteggi dovuti all'ambientazione
"scura". Una certa tendenza, poi, a prosciugare i volti
conle figure piccole.
Inoltre, date un'occhiata alla scena del Central Park: arriva l'attentatore a cavallo, spara ma manca il bersaglio, Ishikawa, per l'intervento di Mister No. Però poi i due restano dietro la panchina, che non può certo offrire riparo, in perfetta linea di tiro; l'attentatore esplode un altro colpo CHE SI VOLATILIZZA NELL'ARIA!! Se proprio vogliamo supporre che la pallottola si pianti nel legno della panca (cosa impossibile se i protagonisti dell'azione sono disposti come nella vignetta) manca comunque un qualsiasi dettaglio che ce lo faccia capire. |
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Copertina | 3/3 |
| Roberto Diso | Grande il rosso-sangue steso come un sipario alle spalle dei due avversari, su cui si staglia l'ombra di Ishikawa. Un ghigno che non mi convince troppo si staglia sul volto di Jerry, ma possiamo soprassedere ;-). Altra cover storica. |
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Overall | 3/3 |
| Si conclude la lunga e luttuosa guerra con i giapponesi, ma la perizia dei curatori assicura che non ci saranno cadute di tono. La CIA ora ha un conto in più da saldare con Mr. No, Angela è stata piantata e vedendo il tipo mi sa che la Mafia si rifarà viva, Esse-esse è prigioniero. E soprattutto c'è una misteriosa faccenda in sospeso da 20 anni... Il botto finale è anche l'annuncio delle prossime, già attese, avventure. Fine dell'episodio, l'avventura continua ;-) | |
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