|
|
||
| ||||||
|
| pillole dal mondo del fumetto |
|
Lamù "Boy meets girl" di Pierfilippo Dionisio
Lamù, l'aliena cornuta vestita solo di un bikini tigrato, era arrivata sulla Terra con la sua razza con l'intenzione di conquistarla a meno che un prescelto - dalla sfortuna - non si battesse contro di lei in una gara, consistente nel rincorrerla e toccarle i cornetti entro un tempo limite. La scelta dell'eroe era caduta su Ataru Moroboshi, uno studente liceale - un poco di buono sempre a caccia di ragazze - che pensava di risolvere la faccenda in fretta ma si era trovato in difficoltà appena scoperto che la bella aliena era in grado di volare. Ricorso ad uno stratagemma - una pistola a ventosa con cui staccare il reggiseno - le toccava i corni sulla testa: da quel momento i guai non sono più finiti! Obbligato a sposarla e a convivere con la sua mania di fargli l'elettroshock - Lamù è in grado di emettere elettricità - appena sgarrava (cioé sempre), Ataru e tutti i personaggi del manga fanno parte di una gabbia di matti, nell'ambito scolastico, al di fuori e in altre dimensioni pazzesche. E così si sono susseguite avventure surreali e comiche.
Nelle ultime pagine viene ristabilito l'ordine delle coppie ma la minaccia di una nuova calamità sulla Terra e della cancellazione totale dai ricordi dei terrestri di Lamù e di tutti i suoi compagni costringono a formulare una nuova sfida per debellarla: Ataru dovrà pronunciare il suo amore per Lamù o dovrà toccarle i corni in una gara di 3 giorni. Tutto come il primo albo, ma stavolta Ataru non dovrà ricorrere a mezzi sporchi perché ha sempre tenuto con sé i due cornetti "da latte" della sua amata, testardo a non dire una parola d'amore perché non ce n'è mai stato bisogno. E così il cerchio si chiude. Anche se la Takahashi ci ha abituato a questi cliches, bisogna ammettere che la conclusione della serie è ben riuscita, nei suoi tratti romantici e malinconici. Forse il disegno non sarà dei più raffinati ma ormai è diventato un marchio inconfondibile ed è tanta l'abilità a destreggiarsi nei nonsense e nella comicità.
4/7
Lamù n.48 di Rumiko Takahashi
|
||||||||
|