Soggetto/Sceneggiatura:
Luigi Mignacco
Disegni/Copertina:
Franco Bignotti / Roberto Diso
SERIE REGOLARE
n.145 "Vento di guerra" - 73pp - 1987.06
n.146 "Le tigri volanti" - 94pp - 1987.07
n.147 "Cielo giallo" - 94pp - 1987.08
n.148 "Il mio nome è Mister No" - 83pp - 1987.09

  
In due parole. .
L'incontro con vecchi e nuovi amici è l'occasione per Mister No di rievocare le sue avventure giovanili di quando, nel 1941, divenne un pilota delle "tigri volanti" nella Cina invasa dai Giapponesi, imparando a volare e guadagnandosi il suo soprannome.
  
Perché è da ricordare
Si tratta dell'esordio bruciante di Luigi Mignacco (l'autore più rilevante, per presenza e "importanza" delle storie da lui firmate, nel periodo post-nolittiano della serie) e che rappresenta anche il suo più riuscito contributo in assoluto. E' un racconto ambizioso, con cui Mignacco svela molti retroscena delle origini del personaggio (tra cui il soprannome) elaborando un'affascinante saga che mescola avventura, goliardia, eroismo e dramma in salsa vagamente epica, e che segna il passaggio di Jerry da ragazzo a uomo.
Dense di contenuti, documentazione storica e personaggi memorabili, le avventure giovanili di Jerry Drake ripercorrono ed omaggiano i "colleghi" di carta del periodo della seconda guerra mondiale, come quel Terry e i pirati (che Jerry legge nella base in Birmania) che, con ingenuità e un pizzico di candore (e sotto le forti pressioni degli ambienti militari del mondo reale) abbandonò le piste dell'Avventura per arruolarsi ed andare a combattere un nemico sconosciuto in paesi lontani.

Una Tigre Volante in volo disegni di Franco Bignotti (c) 1987 SBE
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A un certo punto, ovviamente, l'omaggio deve interrompersi: Jerry evolverà in un personaggio cambiato, detto Mister No, ribelle e meno entusiasta ma che, a dispetto della sua dichiarazione d'intenti, sarà sempre pronto a rischiare la pelle per le giuste cause e per gli amici. Non è un eroe di mestiere ma non può fare a meno di vivere come un eroe: un anti-eroe, insomma, dalle alterne fortune. Che magari trascorre una serata attorno al fuoco per raccontare una storia avvincente del suo passato, ma che ha salde le radici nel presente, in cui vive alla giornata facendosi bastare poco per essere appagato: la compagnia giusta, una bottiglia, una donna e una canzone. Mister No non si crogiola nel proprio passato, come dimostra (anche bruscamente) al vecchio amico Larry che tanta strada ha fatto per andarlo a cercare.
Compagno di viaggio in questa epopea è il veterano Franco Bignotti che raccoglie e vince la sfida di quest'impegnativa storia, ricca di ambientazioni diverse (dalla Sierra Nevada alle pianure e montagne della Cina ed ai costumi di quest'ultima) e di personaggi (dal "quasi" cinico Bat Barlington al grintoso colonnello Chennault, dallo strafottente Bill Carson alla misteriosa ed affascinante Li Chao) che sono rimasti nel cuore del lettori non solo per la loro caratterizzazione ma anche per l'interpretazione grafica del compianto disegnatore.
  
Note e citazioni
- E' il primo episodio di Mister No scritto da Luigi Mignacco, l'autore più rilevante, per presenza e "importanza" delle storie, nel periodo post-nolittiano della serie.
- Questa storia, all'epoca della sua uscita, mise in scena il più giovane Jerry Drake sino ad allora visto. La vicenda in flashback inizia, infatti, il 17 settembre 1940, quando Jerry doveva avere circa 18 anni. Tre episodi retrospettivi usciti nel 1999 hanno mostrato un Jerry ancora più giovane, per cui nella sua biografia "Le tigri volanti" si inserisce tra gli eventi narrati ne "Un giovane americano" (Speciale n.13) ed il classico "Mister No va alla guerra" (n.51-53).
- Alcuni temi e personaggi di questo episodio saranno omaggiati da Mignacco ne "Il tesoro di Saint-Exupéry" (n.360-361), la sua "vera" ultima storia per Mister No.
- Alle tigri volanti è stato dedicato anche il volume conclusivo della prestigiosa serie Un uomo un'avventura, "L'uomo di Rangoon", di Ferdinando Tacconi.
- Bat Barlington, "maestro" di volo e di vita per il giovane Jerry Drake, è creduto morto dai suoi ex-compagni nel finale di questo episodio. In realtà è vivo e vegeto e, insieme ad un imbolsito Larry Tree e un paterno Bill Carson, rientrarà in scena ne "Il ritorno delle Tigri" (n.211-212), questa volta nel periodo corrente delle avventure di Jerry.
- Riferimenti al periodo di Jerry nelle tigri volanti sono contenuti anche in "Birmania misteriosa" (n.331-333), episodio della saga asiatica in cui Mister No torna a Rangoon per cercare un amico che faceva l'inserviente alla base di Kyedow.
- Mister No è tornato in Birmania anche nel 1942 (aprile-luglio), come prigioniero di guerra (n.225-226) dopo la disfatta americana a Bataan.
- Le origini di alcuni elementi del mondo di Mister No vengono chiarite in questa lunga storia:
- il celebre quadrifoglio cucito alla sua casacca deriva da quello che Bat dipingeva sul proprio aereo. "Ho pensato che la fortuna avrebbe dovuto accompagnarmi non solo in volo, ma anche una volta sceso a terra!", dice a pag.77 del n.146. Nello Speciale 11 tale origine viene ulteriormente arricchita (e anche complicata), poiché in quella storia Jerry incontrerà un personaggio dal quale prenderà in prestito l'intera casacca (quella "storica", indossata sino agli eventi di "Vento Rosso", n.241), quadrifoglio compreso.
- il calcione per mettere in moto l'aereo è stato preso in prestito anch'esso da Bat Barlington.
- il soprannome Mister No è stato affibiato al pilota dal capitano giapponese Saiko durante la tortura, come reazione ai numerosi "no" che Jerry dava in risposta alle sue domande (vedere la frase). In precedenza, il soprannome era stato spiegato con il carattere scontroso e ribelle di Mister No, che lo riconduceva genericamente al periodo del servizio militare. La spiegazione "ufficiale" fornita da Mignacco ha portato alla correzioni di alcuni dialoghi dei vecchi episodi nella ristampa Tutto Mister No (in particolare nel n.2).
- Durante l'episodio assistiamo, inoltre, al battesimo dell'aria di Jerry.
- Per la prima volta compare il meccanico Joào, una figura di contorno che negli anni gli autori di Mister No impiegheranno sempre più spesso (insieme a nuovi comprimari) per costruire attorno al pilota una Manaus dalla geografia e popolazione più precisa rispetto al periodo più classico della serie.
- Con il n.145 esordiscono sulla serie frontespizio e pagina della posta. Il numero di tavole a fumetti nell'albo si riduce, quindi, da 96 a 94. Sergio Bonelli lancia subito un referendum tra i lettori su una possibile trasferta africana di Mister No. L'esito del sondaggio, nettamente positivo, viene comunicato nel n.148. Il ciclo africano sarà raccontato negli episodi compresi tra il n.167 ("Africa!") ed il n.196 ("Africa addio!").
- Numerose citazioni fumettistiche sono sparse nel lungo episodio:
- N.145, pag.60, il racconto di Jerry inizia dall'aeroporto Caniff Field, una chiara citazione per Milton Caniff, celebre autore di fumetti avventurosi/bellici ambientati nel mondo dell'aviazione (vedere oltre).
- Nel n.146 Jerry e Bat incontrano un ormai maturo Clarence Man, pilota protagonista della serie avventurosa Air Mail, nata nel 1983 per mano di Attilio Micheluzzi ed ambientata nei cieli del Nord America dei ruggenti anni '20 del ventesimo secolo.
- Il pilota Al Levin, disegnatore della Disney che a pag.74 del n.146 inventa il logo delle tigri volanti, non è mai esistito. Si tratta di una citazione (ed ulteriore depistaggio) per una curiosissima burla di un giovane Alfredo Castelli. Costui, nel 1966, nel compilare la "Guida a Topolino" per la prima fanzine italiana di Fumetti, Comics Club 104, si trovò alle prese con un ampio periodo degli anni '40 di cui non si conosceva il nome del disegnatore delle storie. All'epoca non esisteva una letteratura italiana sull'argomento e, in mancanza di risposte da parte della Disney, Castelli "inventò", in modo provocatorio, il nome Al Lewin, che iniziò ad essere citato (Lewin o Levin a seconda dei casi) su riviste ed enciclopedie anche autorevoli. Infine la risposta dagli Stati Uniti arrivò (si trattava del celebre, ed allora sconosciuto in Italia, Floyd Gottfredson) ma, malgrado la pubblicazione della correzione sulla rivista Eureka nel 1968, l'equivoco è proseguito e ancora oggi, di tanto in tanto, escono articoli che citano Al Levin tra gli autori Disney di quel periodo storico.
- N.146, pag.92, Jerry sta leggendo le strisce di Terry e i pirati, personaggio dei fumetti molto popolare in quegli anni. Creata da Milton Caniff nel 1934 come serie d'avventura esotica, con l'avvicinarsi della seconda guerra mondiale avrebbe visto il suo protagonista arruolarsi nell'aviazione per andare a combattere il nemico in Asia, come molti altri suoi colleghi di carta, sotto la pressione delle autorità statunitensi interessati a fruttarne la popolarità a scopi propagandistici. Nel 1947 Caniff abbandonò il suo personaggio, ormai sfuggitogli di mano (e che sarebbe vissuto, con altri autori, fino al 1973), lanciando un'altra pietra miliare dei comics: Steve Canyon.
- N.147, pag.45-53, il siparietto con il simpaticissimmo cinesino Ping è l'occasione per citare Tintin (che, nella storia "Il drago blu", si trovò a difendere un ragazzino cinese proprio come Jerry), icona del fumetto franco-belga e della scuola della "linea chiara", nato nel 1929 dalla penna di Hergé. Mister No, per un errore di consegna, sta indossando il tipico abbigliamento del giovane reporter (pantaloni alla zuava), compare il fedele cagnolino Milù (che segue Jerry fino a quando il nostro riesce a recuperare i suoi abiti, allorché abbandona la scena perplesso) mentre Bat sta fumando una pipa, ricorrente nelle foto di autori di quella scuola (come E.P.Jacobs, creatore di Blake e Mortimer).
- N.147, pag.51-52, la battuta sull'accontentare gli occidentali sulla pronuncia che si aspettano da un cinese ricorda un'analoga situazione di Ken Parker con un ragazzino di colore in "Omicidio a Washington" (KP 4, pag.7).
- Al termine dell'episodio, per un inghippo burocratico, Mister No non può tornare con le tigri volanti ed è arruolato a forza nell'aviazione militare, finendo nella base di San Manuel, Filippine. Qui, nel n.148, pag.81, c'è un breve cameo di Connely, il sanguigno ufficiale conosciuto nel classico "I mercenari" (n.65-67).
- Franco Bignotti firma anche i disegni de "Il giustiziere di Bonampak", altro lungo episodio che inizia dopo le "tigri volanti". Una delle colonne storiche della Bonelli Editore illustra in solitario, quindi, ben 697 tavole consecutive, stabilendo un record superato soltanto con le 705 tavole (ma con un parziale contributo dei fratelli Di Vitto) dell'accoppiata "Mau-Mau" (n.180-184) e "Il faraone dimenticato" (n.184-187) per il ciclo d'avventure africano.
Incongruenze
- La scena raffigurata nella copertina del n.145 (Jerry che si carica Bat sulle spalle sotto un fuoco di pallottole) si svolgerà soltanto nel n.146.
- N.147, pag.5, tra la prima e la terza vignetta il bicchiere sul tavolo si avvicina a Bat che sta dormendo appoggiato allo stesso.
- N.148, pag.61, prima vignetta, refuso di Chennault che dice che non ci dovrebbero essere "tigri volanti" nei paraggi poiché sono rientrate a Chungking, che tuttavia è il luogo dove lui si trova in quel momento.
- N.148, pag.78, ultima vignetta, nel bar di Manaus Mister No ha i capelli corti (come nelle sequenze della sua gioventù).
La frase
- Jerry: "Sai una cosa, Bat? Penso che i giapponesi non siano diversi dai nazisti, e che combattere contro di loro significhi qualcosa per tutti gli uomini liberi!"
Bat: "Bah! Sciocchezze! Tutti questi discorsi idealistici sono soltanto belle parole! Noi andiamo a fare la guerra per denaro, e nient'altro!"
L'ingenuità di Jerry ed il realismo di Bat, N.146, pag.50
- "E' così che ti chiami, yankee? Il tuo nome è... Mister No?"
Il capitano Saiko ribattezza Jerry Drake, N.148, pag.38
- "Lo sai come mi chiamava quell'aguzzino giapponese mentre mi torturava? Mister No! Beh, da oggi il mio nome è Mister No! Sono stufo di dire "sì" a tutti! Sono stufo di cacciarmi nei guai per aiutare gli altri! E sono stufo di farmi prendere in giro! Da oggi Mister No va diritto per la sua strada, senza farsi abbindolare dalle belle parole di chi vuole servirsi di lui!"
Jerry Drake cambia nome e dichiara i suoi intenti, N.148, pag.54
- "... eppure... per l'animaccia mia! Non meriterei il nome di Mister No se non provassi a fare le cose impossibili!"
... ma, per fortuna dei lettori, si smentisce subito dopo, N.148, pag.56
  
Personaggi
Mister No (nel presente e nel 1940-41)
Flor amica di Mister No
Joào meccanico aeroporto Manaus
Morales, Roberto appassionato delle "tigri volanti"
Tree, Larry (nel presente e nel 1941) ex-compagno di Jerry nelle "tigri volanti"
Paulo Adolfo cameo
Barlington, Bat (nel 1940-41) esperto pilota e maestro di vita di Jerry
Colombo (nel 1941) gangster di vecchio stampo
Wood [+] (nel 1941) gorilla di Colombo
Watt (nel 1941) gorilla di Colombo
Ferrise, Charlie ex-luogotenente di Colombo
 Rangers salvano Jerry, Bat e Colombo
Carson, Bill (nel 1941) compagno di Jerry nelle "tigri volanti"
cap.Smith (nel 1941) arruolatore delle "tigri volanti"
Chiung, Margaret (nel 1941) conduce la visita medica ai piloti delle "tigri volanti"
Man, Clarence (nel 1941) pilota d'aviazione civile
col.Chennault, Claire Lee (nel 1941) capo delle "tigri volanti", soprannominato "faccia di cuoio"
Levin, Al (nel 1941) inventa il logo delle "tigri volanti"
Portatori birmani [+] (nel 1941) uccisi da uno "zero" giapponese
Linda (nel 1941) infermiera di Kyedow
Ping (nel 1941) ragazzo cinese
Prepotente (nel 1941) picchia Ping
Soong, Mei Ling (nel 1941) carismatica moglie di Chang Kai-Shek
Chang Kai-Shek (nel 1941) leader partito nazionalista della Cina
Li Chao (nel 1941) esponente del partito comunista cinese
col.Kung [+] (nel 1941) capo villaggio
cap.Saiko [+] (nel 1941) tortura e dà a Jerry il suo soprannome
maggiore Han (nel 1941) interroga Jerry
gen.Wander (nel 1941) spedisce Jerry nelle Filippine
Locations
Manaus
Aeroporto
Piper
Bar di Paulo Adolfo
Caniff Field (nel 1940-41) piccolo aeroporto presso S.Francisco
Bellanca P-200 aereo di Bat
Sierra Nevada (nel 1941)
Villa Colombo pista atterraggio
San Francisco (nel 1941)
Bar primo incontro con Bill Carson
Appartamento in affitto di Jerry e Bat
Hotel dove soggiorna il cap.Smith
Oceano (nel 1941)
Gugliemo Tell nave che porta Jerry in Birmania
Birmania (nel 1941)
Rangoon (nel 1941)
Silver Grill bar
Kyedow (nel 1941) aeroporto addestramento "tigri volanti"
Curtiss P40 Tomahawk aereo delle "tigri volanti
Tungoo misero villaggio
Kunming (nel 1941) base cinese delle "tigri volanti"
Albergo
Dimora dei coniugi Chang
Villaggio (nel 1941) sotto il comando di Kung
Cella
Casa Kung
Capannone
Fiat CR 32 aereo da combattimento
Chungking (nel 1941) luogo della parata
Uffici Vari dopo l'arresto di Jerry
Filippine (nel 1941)
San Manuel base dell'aviazione americana
Elementi
Passato di Mister No
Origine soprannome di Mister No
Origine quadrifoglio il portafortuna di Mister No
Tigri Volanti
Seconda guerra mondiale
Curtiss P40 Tomahawk aerei delle tigri volanti
Traffico di droga cenni
Primo volo di Jerry Drake
American Volunteer Group (AVG) corpo di mercenari
Zero aerei da caccia giapponesi
Risciò
Katana arma tradizionale dei samurai
Tortura
Cina
  
Trama
145.
Larry Tree arriva a Manaus per ritrovare Jerry Drake, suo ex-commiltone di quando i due erano piloti delle "tigri volanti" nella Cina invasa dai Giapponesi durante la seconda guerra mondiale ed il nostro non aveva ancora assunto il suo soprannome.

Nascita di un pilota disegni di Franco Bignotti (c) 1987 SBE
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In un bar Mister No rievoca per i suoi amici quei tempi, iniziando dal settembre 1940, quando conobbe Bat Barlington, un esperto pilota con cui Jerry strinse un forte legame ed ebbe le sue prime esperienze di volo, incluso un burrascoso battesimo dell'aria.
146.
Jerry e Bat perdono aereo e lavoro dopo essere rimasti coinvolti, loro malgrado, in una vicenda di gangster. Dopo avere conosciuto il simpatico Bill Carson, Jerry e Bat si arruolano nell'AVG, un corpo di piloti mercenari che costituisce la difesa aerea nella Cina Nazionalista (un paese invaso dai giapponesi e dilaniato da conflitti interni tra nazionalisti, comunisti e collaborazionisti) del Generalissimo Chang Kai-Shek. Nel giugno 1941 Jerry e compagni arrivano in Birmania alla base di Kyedow, sotto il comando del colonnello Chennault.
Bat Barlington, Bill Carson ed il Colonnello Chennault disegni di Franco Bignotti (c) 1987 SBE
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La vita dei piloti va avanti tra la scelta di un nome di battaglia ("tigri volanti"), gli addestramenti e la noia dell'attesa per entrare in azione...
147.
... fino a quando un gruppo ristretto di piloti, tra cui Jerry e Bat, viene prescelto per una missione speciale a Kunming, base delle tigri volanti in Cina: costituire la scorta aerea del Generalissimo Chang Kai-Shek.

In volo sulla Cina disegni di Franco Bignotti (c) 1987 SBE
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Dopo serate di gala presso l'abitazione dei coniugi Chang e voli acrobatici, durante un trasferimento aereo verso Chungking Jerry rimane senza carburante ed è costretto ad effettuare un atterraggio di fortuna...
148.
... finendo in un villaggio il cui capo, il colonnello Kung, collabora con gli invasori giapponesi. Sottoposto a tortura, Jerry è battezzato "Mister No" dal capitano giapponese Saiko e viene salvato da Li Chao, comandante locale del partito comunista cinese.

L'affascinante Li Chao con il giovane Jerry disegni di Franco Bignotti (c) 1987 SBE
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Jerry riesce a sventare uno spettacolare attentato di Saiko contro il Generalissimo a Chungking, tuttavia un inghippo burocratico gli impedirà di tornare nelle "tigri volanti", finendo arruolato nell'aviazione militare statunitense a San Manuel, Filippine. Qui finisce il racconto di Jerry, che rifiuta l'invito di Larry Tree di partecipare alla riunione degli ex-membri delle tigri volanti.
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