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Zagor Online

Cronaca di Topolinia

Tanto per cominciare. . .
di Daniele Bevilacqua e Giuseppe Pollicelli .

Come molti di voi avranno intuito il titolo della presente rubrica rimanda necessariamente all'organo ufficiale dello "Zagor Club", la rivista edita per sei fascicoli ed un corposo annual tra il 1997 e l'anno in corso dall'Associazione culturale intitolata, appunto, allo Spirito con la Scure. Fondato e diretto da chi scrive, con la complicità e il supporto dall'amico Sergio Climinti, lo "Zagor Club", frutto di un'innata e viscerale passione per il fumetto (bonelliano e no) e di un impegno al limite della professionalità che ci ha visti pesantemente coinvolti nella redazione del magazine, nella ricerca di collaboratori validi e di firme prestigiose nell'ambito del comicdom e del cartooning (non solo di matrice italica), nell'intrattenere tutta una serie di relazioni dirette e costanti con i circa trecento soci che hanno in media aderito all'iniziativa in ciascuno dei suoi tre cicli annuali, si trova ormai da alcuni mesi in una condizione di parziale stallo. Parziale, va sottolineato, perché nonostante la definitiva chiusura di Darkwood Monitor, ovvero della sua più eclatante e diretta emanazione (quella per cui, in definitiva, era sorta l'Associazione stessa), dal punto di vista legale lo "Zagor Club" non ha ancora chiuso i battenti; e ciò soprattutto al fine di poter finalmente distribuire ai soci ed a tutti coloro che ne hanno fatto richiesta il terzo agognato "Zagor Index", cioè il volume contenente la schedatura completa dei numeri dal 201 al 300, pubblicato, come i due precedenti, dall'etichetta bolognese di Paolo Ferriani. E, nonostante il crescente ritardo accumulato, il libro sembrerebbe ormai in dirittura d'arrivo... Solo quando l'Index sarà stato inviato a tutti i soci zagoriani, dunque, solo allora sarà presa una decisione univoca anche nei riguardi delle sorti amministrative della nostra Associazione.

(10k) Darkwood Monitor ci ha dato la possibilità di approfondire numerosi aspetti concernenti l'universo zagoriano; attraverso saggi, articoli, recensioni, rassegne e rubriche varie è stato possibile indagare e mettere in risalto con la dovuta attenzione motivi comuni e profonde relazioni intercorrenti tra l'eroe di Nolitta e Ferri e il mondo del fumetto, come, più in generale, i diversi rapporti con quello della celluloide, dei cartoni animati, della letteratura popolare e via dicendo. Lo spunto iniziale, del resto, o se vogliamo, il nostro unico intento programmatico, voleva essere proprio questo: partire da uno dei più longevi personaggi di carta del fumetto italiano per approdare altrove, in tutte le (infinite) terre limitrofe all'immaginario disegnato. Parlando con tutti (autori, editori, giornalisti, operatori del settore e "fumettari" di varia estrazione) di un po' di tutto. Senza preclusione di sorta alcuna, quindi, ma privilegiando - s'intende - tutti quegli argomenti cari in modo particolare a lettori appassionati e collezionisti esigenti. Riteniamo che i propositi enunciati a suo tempo nell'editoriale del primo numero di D.M. siano stati ampiamente mantenuti. Fanno testo, ad esempio, la pubblicazione in cinque puntate del primo romanzo avente per protagonista il giustiziere di Darkwood, "Le mura di Jericho", opera del laborioso Moreno Burattini; l'edizione di uno storyboard zagoriano d'annata, destinato a promuovere una serie di episodi animati mai andata in porto, che però aveva visto la fattiva collaborazione di tre protagonisti "eccellenti": Vito Lo Russo, Luca Raffaelli e Mauro Laurenti; la presentazione, in un dossier diviso in due parti, di un'ampia rassegna di copertine tratte dalle diverse edizioni francesi di Zagor, mai apparse in Italia, con relativa cronologia, come pure la proposta di una selezione in anteprima nazionale di alcune tavole appartenenti ad un episodio realizzato interamente oltralpe; un'inedita e divertente parodia disegnata, "Zogar contro l'Uomo Cinghiale", per mano dei promettenti Giuliano Terzuoli e Guido Guidi.

(34k) Questo breve excursus era doveroso per giustificare nel migliore dei modi la nostra presenza sulle presenti pagine a partire da questo numero. Se Darkwood Monitor è uscito di scena, infatti, non si deve né allo scarso successo delle sue proposte, né alla mancanza di nuovi argomenti da affrontare, bensì, assai più realisticamente, al sopraggiungere di nuovi impegni da parte di chi alla rivista dedicava gran parte del suo tempo libero. Ancora più paradossale e contraddittorio, poi, risulterebbe dover motivare l'interruzione di una testata dedicata all'immarcescibile Zagor in un momento in cui lo Spirito con la Scure sta vivendo una nuova stagione aurea. A dimostrarlo sono prima di tutto i diversi albi che negli ultimi mesi hanno proposto con successo le avventure del più insigne personaggio nolittiano, destinato tra breve a tagliare l'invidiabile traguardo dei quarant'anni di ininterrotta presenza in edicola (giugno 2001). Veniamo brevemente ad elencarli. Ad aprile il nuovo Speciale "Avventura in Canada", il primo nella nuova formula bonelliana con storie one-shot di 160 pagine, firmato da Boselli e Marcello, ci ha fatto ritrovare alcuni characters già incontrati nella bella storia fuori serie "Sulle piste del Nord" (Almanacco Avventura 1997). In maggio, quindi, è stata la volta del ventesimo (!) albo speciale di Cico - opera dell'ormai collaudata coppia Burattini-Gamba - dove il simpatico pancione messicano compariva stavolta nelle vesti di un improbabile Agente Segreto. Il vero evento zagoriano dell'anno, comunque, è stato riservato al mese di luglio, quando è arrivato nelle rivendite della penisola il primo Maxi Zagor, un balenottero di 320 pagine, contenente due storie inedite d'ambientazione fantastica: "La valle del vento" di Aldo Siciliano e "L'orribile maledizione" di Moreno Burattini, entrambe illustrate dal personalissimo tratto del veterano Alessandro Chiarolla. Subito dopo l'Estate, poi, è toccato al nuovo Almanacco dell'Avventura, edizione 2001, con "L'isola dei demoni", un racconto scritto da Boselli e trasposto graficamente da Laurenti che vede protagonisti il Capitano Fishleg e la ciurma della Golden Baby e, a rigor di continuity, si pone nel passato prossimo del nostro eroe. Tutto questo senza voler dare conto delle avvincenti storie che stanno attualmente animando la testata madre, una serie di avventure che Zagor sta vivendo addirittura nel continente nero: una trasferta destinata a lasciare un segno indelebile nella saga per i tempi a venire. Tra cacciatori di schiavi e negromanti, morti viventi e pirati, streghe e città perdute di Atlantide, lo Spirito con la Scure pare essere entrato trionfalmente nel Terzo Millennio, lasciandosi definitivamente alle spalle il ricordo di periodi assai meno floridi della sua storia editoriale. Questo per limitarci alla Sergio Bonelli Editore ed alla produzione inedita. Il circuito amatoriale, invece, ed in particolare le Edizioni Mercury (su cui torneremo più diffusamente in futuro), continua a trovare motivi d'interesse in varie riproposte zagoriane d'antan, dalle mitiche serie a striscia alla ristampa dei primi episodi in formato albo d'oro ed a colori.

(10k) Non potevamo perciò rifiutare l'occasione di fare il punto su Darkwood Monitor e di riannodarne i fili, seppur in misura ben più limitata, su una testata "gemella" come questa, una sorta di "cugina", onesta d'intenti e generosa, della quale condividiamo lo spirito artigianale e le finalità divulgative. A Cronaca di Topolinia, difatti, va il merito di essere tra i pochi titoli ancora presenti sul mercato dell'informazione, dell'esegesi critica e dell'approfondimento storico-filologico sul fumetto (un mercato invero sempre più asfittico e ristretto per la cronica mancanza di spazi e di interesse da parte di una larga fascia di pubblico): una presenza che, peraltro con progressivi miglioramenti, è diventata con il tempo un punto di riferimento insostituibile per tanti amanti dell'universo a strisce. E, tra questi, molti sappiamo essere gli aficionados zagoriani. Proprio di Cronaca si sono spesso dati ampi ragguagli sul notiziario dello "Zagor Club" e l'amico Salvatore Taormina è talvolta figurato anche tra i nostri collaboratori (cfr.DM n.4). Così Cronaca di Topolinia come Darkwood Monitor, del resto, risultano accomunate da un vero e proprio amore (dichiarato) nei confronti del fumetto classico e da una predilezione per le produzioni di casa nostra. Non è un caso perciò se - lo ribadiamo - da questo numero in avanti saremo qui ad intrattenervi sul passato e sul presente dello Spirito con la Scure e sulle mille e più curiosità inerenti Darkwood e dintorni. Tutti quei dintorni ovviamente non solo bonelliani.

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